A Vanedda

SP176, Castel di Lucio, 98070

A Vanedda
A Vanedda

Descrizione

A Vanedda”, un solco inciso tra vetuste case di pietra. È così, che ci chiamano qui a noi antiche viuzze del borgo: “Vanedde”.

Descrizione completa

Io sono “a Vanedda”, un solco inciso tra vetuste case di pietra. È così, che ci chiamano qui a noi antiche viuzze del borgo: “Vanedde”.§
Come il solco, che l’aratro incide sulla terra, che accoglie il seme della vita, noi accogliamo da secoli il susseguirsi di generazioni.
Noi “Vanedde” sappiamo tutto di questo piccolo borgo, e quello che non possiamo vedere, perché il selciato ci trattiene al suolo, ce lo racconta “u’ Vientu”. È lui, il Vento, che ci parla dei campi arati, delle distese di sulla e grano, della trebbiatura, della “pisata”, del contadino che raccoglie i frutti di una terra fertile e ricca: cereali, olive, frutta e ortaggi.
Ci parla di mucche in verdi pascoli, di latte e “cascavaddu”, la provola tipica di questo luogo, che per la gioia dei più piccoli, si trasforma in “cavadduzzi”e “palummeddi”.
“U’ Vientu”, prima di raggiungere il borgo, raccoglie il profumo di ginestre e rose selvatiche, per raccontarci dei sublimi panorami, che si ammirano dall’ alto della torre del Castello e dall’altura del Labirinto di Arianna, ventre materno di riscoperta dell’io.
È davvero un caro amico il Vento, che spesso ci porta la musica “da campaniata”, lo scampanio delle campane della Chiesa Madre, suonate a mano nei giorni di festa, che ci allietano con un concerto gioioso ed esclusivo.
Quando il Vento arriva da noi Vanedde, dal canto suo ci chiede di San Placido e della Madonna del Soccorso, i Santi Patroni di Castel di Lucio, venerati con profonda fede.
Lui ci chiede delle opere di ebanisteria di Nicolò Campo, delle splendide volte affrescate delle chiese di San Carlo, del Convento, e del SS. Sacramento, dei bassorilievi di scuola gaginiana e delle sculture del Li Volsi custodite nella Major Ecclesia.
Castel di Lucio è un luogo, che da un lato incanta per le sue bellezze, dall’altro inebria “pù ciàuru”, il profumo di pane appena sfornato, che esce dalle case, o per il profumo che “u Vientu” sparge tra noi “Vanedde”, di “cudduredde”, biscotti con zucchero glassato e sfinge fritte avvolte in zucchero e cannella.
Fidatevi di me piccola e stretta “Vanedda”, che di questo borgo ne son parte da secoli, Castel di Lucio coinvolge piacevolmente i sensi, e fidatevi “di lu Vientu”, che in questo borgo desidera sempre tornare, per raccogliere nuove avventure e sussurrare segreti al viaggiatore curioso, intrecciando storie di vita, che non conoscono tempo.

       

    

Indirizzo

SP176, Castel di Lucio, 98070

CAP

98070

Modalità di accesso

Accesso libero

Contatti

Comune di Castel di Lucio

PEC: protocollocasteldilucio@pec.it

Telefono: 0921384032

Ultimo aggiornamento: 11 set 2025