Convento dei Frati Minori e Chiesa di Maria SS. del Soccorso

Via Cairoli, Castel di Lucio, 98070

Convento dei Frati Minori e Chiesa di Maria SS. del Soccorso
Convento dei Frati Minori e Chiesa di Maria SS. del Soccorso

Descrizione

Notizie tramandate raccontano che il convento sorgeva in altro luogo, a ridosso del montagna sovrastante. Una frana portò via l'antico convento e per questo fu successivamente ricostruito nel punto dove adesso si trova.

Descrizione completa

Una visita al Convento dei Frati Minori e all’annessa Chiesa della Madonna del Soccorso, è un'esperienza imprescindibile per il visitatore, che desidera meravigliarsi di fronte alla bellezza. 
Dal piazzale antistante la chiesa, un panorama mozzafiato, si apre sull'architettura del borgo, che con le sue piccole case e strette vie, si integra armoniosamente con la natura circostante.
Il complesso monastico, a sua volta, incanta per il suo valore storico ed artistico. Partendo dalla piazza principale, il Convento è raggiungibile facilmente a piedi, percorrendo via Vittorio Emanuele ed imboccando alcune stradine secondarie. Stando a quanto si tramanda, nei primi anni del Seicento, una frana distrusse un edificio monastico situato in contrada Cubilla. Ciò determinò nel 1620, l’inizio della costruzione
dell’odierno Convento, sotto la guida del capomastro Paolo Di Certo. I lavori si protrassero per lunghi anni e il cantiere venne chiuso nel 1640, mentre già nel 1634 l’annessa Chiesa della Madonna del Soccorso, poteva dirsi costruita.
Oggi, il Convento, sebbene non più abitato dai frati, mantiene intatto il suo fascino antico. La struttura si sviluppa attorno a un cortile regolare. La parte, che guarda verso l'abitato, si eleva su due piani, mentre l'opposta, ricostruita negli anni ottanta del Novecento, è su un unico livello.

Interno Chiesa della Madonna del Soccorso

Un tempo, il chiostro era chiuso da un muro basso, che collegava il corpo orientale a quello occidentale, ma nella seconda metà dell’Ottocento, fu aggiunto un lungo ambiente sul fronte settentrionale, che occluse la facciata principale della chiesa.
L'accesso al Convento avviene attraverso un portale decorato con l'insegna francescana, che introduce a un vestibolo e a uno scalone, che collega i due livelli. 
Al piano terra si trovano i locali adibiti a deposito, mentre al piano superiore ci sono gli alloggi dei frati, ormai silenti ma ancora carichi di storia.
La Chiesa della Madonna del Soccorso, ancora oggi regolarmente aperta al culto, è un autentico gioiello, che custodisce opere d'arte di inestimabile valore.
Costruita negli anni trenta del Seicento, fino al 1816, mantenne la sua configurazione originaria. 
Il primo importante intervento, che cambiò la facies dell’edificio, fu realizzato tra il 1816 e il 1818, quando l'architetto Agostino Perez abbellì l'interno della struttura, con un pregevole rivestimento in stucco, e con l’edicola della Madonna del Soccorso, che ancora oggi possiamo ammirare. 
Negli anni successivi, venne arricchita da varie opere devozionali, e dagli affreschi delle volte a botte dell’aula e del presbiterio, realizzati presumibilmente dall’artista Salvatore De Caro.
Si accede alla Chiesa attraverso un grazioso portale in pietra posto sulla facciata laterale, (la facciata principale venne ahimè occlusa), che immette in uno spazio su cui è la cantoria, che ospita uno splendido organo a canne, fatto realizzare nei primi anni del Novecento da alcuni devoti. 

Navata destra della Chiesa della Madonna del Soccorso

La navata unica presenta cappelle ricavate nello spessore murario, incastonate tra le paraste, che scandiscono la superficie delle pareti laterali. 
Partendo da destra, si può ammirare: l’ancona di Santa Elisabetta d’Ungheria (dirimpetto all’ingresso); l'altare di Maria Santissima Annunziata, con un gruppo ligneo di rara bellezza, realizzato negli anni venti del Novecento dall'artista amastratino Noè Marullo; la pala d'altare raffigurante la Madonna della Catena, realizzata nel 1928 dal frate pittore fiorentino Gerone; ed infine segue l'altare di San Francesco, che ospita una meravigliosa ancona, dipintada Michelangelo Salvo, pittore accademico con atelier a Gangi, che rappresenta “l’Ascensione di San Francesco”. 
Sul lato sinistro, partendo sempre dall'ingresso, si trovano: l'altare di Santa Rita, seguito da un'apertura speculare all'ancona della Madonna della Catena, e poi una nicchia con un bellissimo Crocifisso settecentesco.

Cappella del crocifisso e Pulpito pensile

A dividere l’aula dal presbiterio è un maestoso arco trionfale, che nella chiave di volta presenta un dinamico cartiglio tra testine d’angeli alati, che reca la seguente iscrizione tratta dal secondo libro delle Cronache: “Orantibus Loco Isto Peccata Dimitte”, che significa “Per chi prega in questo luogo, perdona il peccato”. 

Annunziata - Noè Marullo XX sec.

Gli angoli, tra le pareti laterali dell’aula e l’arco trionfale, ospitano due grandi capolavori di ebanisteria, realizzati negli anni venti del Novecento, dall’artista locale Nicolò Campo: un bellissimo pulpito e un’edicola, che ospita il simulacro di San Francesco di Paola, entrambi pensili.
Il presbiterio decorato con paraste in stucco, che sorreggono una trabeazione da cui parte la volta a botte, ospita il meraviglioso altare della Titolare, nella cui edicola è custodito il simulacro di Maria SS., realizzato da autore ignoto, che nel XVIII secolo, sostituì l’antica statua cinquecentesca, oggi conservata nella Casa Canonica. 
Il presbiterio, riccamente decorato con stucchi e paraste, che sorreggono una trabeazione da cui si diparte la volta a botte, ospita un antico dipinto di San Antonio da Padova e una meravigliosa ancona, che raffigura San Benedetto con San Placido e San Mauro, dipinta da frate Gerone nel 1928, ed accoglie l'incantevole Altare della Madonna del Soccorso. 

Altare della Madonna del Soccorso

Quest’ultimo è un tripudio di eleganza e magnificenza. 
La mensa presenta un antependium in marmi policromi, ornato lateralmente da festoni e corolle dorate, mentre al centro, una grande e aurea ghirlanda con un angioletto alato in sommità cattura lo sguardo.
Si erge maestoso sopra la mensa dell'altare, il ciborio, incastonato tra due gradi. 

Ciborio ligneo

Esso presenta un solido basamento, su cui un ordine di colonne, che sorreggono una doppia trabeazione, incornicia la parte centrale dove un portale con arco a tutto sesto, inquadra la porta del tabernacolo, creando un'immagine di grande solennità e armonia. 
Il fastigio del ciborio, presenta un grande rettangolo, nel cui centro vi sono un cherubino e dei colorati festoni fioriti, mentre lateralmente due mensole sorreggono una trabeazione rettilinea terminale. 
Volute mistilinee su cui siedono puttini dorati, collegano la sommità alla parte sottostante, creando un gioco di forme sinuose e dinamiche. 
Il tabernacolo, con le sue classiche membrature e sontuose decorazioni, è il cuore pulsante dell’altare; è un capolavoro d’arte, ma anche un simbolo di devozione e fede. 
La sua apertura rotante lo rende particolarmente prezioso e funzionale, permettendo di custodire con cura il SS. Sacramento. 
Sopra i gradi dell’altare, l'edicola della Madonna del Soccorso realizzata da Agostino Perez nell'Ottocento, si innalza con colonne libere e capitelli compositi, che sorreggono una trabeazione timpanata.

Simulacro della Madonna del Soccorso

Quest'ultima è fastosamente ornata con ovuli, arabeschi e motivi fitomorfici, al centro dei quali spicca un medaglione dorato con la "M" mariana. 
Sotto, un cartiglio dinamico reca la scritta "Succurre Miseris" (Soccorri i miseri).
L'abside, col suo catino riccamente ornato, accoglie il simulacro della Madonna, che presenta colori vivaci ma armonici: un piccolo scialle dorato, Le copre il capo; un abito rosso con motivi floreali, tenuto in vita da una cinta, ne esalta la figura formosa, e un mantello azzurro decorato da auree stelle, col suo panneggio scende lungo il corpo, rendendo l’insieme dinamico.
La Madonna è raffigurata con il braccio destro alzato, con un bastone in mano, mentre con il sinistro sostiene Gesù Bambino. 
Ai suoi piedi, un piccolo putto in atteggiamento di supplica, rappresenta il popolo, che chiede a Maria Santissima, soccorso nelle avversità della vita.
La Madonna del Soccorso è davvero maestosa, il suo volto ha un’espressione soave, dolce e materna. 
Si narra che l’ignoto scultore, dopo aver completato la sua opera, udì la Madonna dirgli: "Ma dove mi hai visto, che così bella mi hai fatto?". 
Durante i periodi di festa, la statua è ornata con uno splendido pettorale e gioielli, che la rendono ancora più elegante e splendente.

Affreschi della volta del presbiterio

Il ciclo di affreschi realizzati nell’Ottocento da Salvatore de Caro, sono particolarmente interessanti. Nella volta del presbiterio all’interno di cornici in stucco rettangolari sono raffigurati importanti santi dell’ordine francescano: San Bonaventura, San Bernardino etc, mentre nel tondo centrale è San Francesco, rappresentato all'interno di un paesaggio naturale in posizione genuflessa, con un braccio appoggiato su una roccia e il volto rivolto verso il cielo. 

Affreschi della volta della Navata
Affresco - “Decollazione di Oloferne”

Un angelo posto alle sue spalle sembra suggerirgli qualcosa, mentre un altro scende dall’alto contornato di luce, portando luminosità alla rappresentazione. 
Lateralmente, un frate rappresentato di spalle legge le Scritture.
Gli affreschi della volta dell’aula, si compongono di tre partiture definite da archi in stucco, che creano due spazi laterali più piccoli e uno centrale più grande.
Nella partitura vicino all’ingresso dentro cornici in stucco rettangolari sono rappresentate: “L’uccisione di Sisara da parte di Giaele”, e un affresco che possibilmente allude alla “Strage degli innocenti”, mentre al centro si trova “La decollazione di Oloferne”. 
Nello spazio speculare vicino all’arco trionfale, gli affreschi, raffigurano: “il sacrificio di Isacco”, l’incontro di Gesù’ con la cananea”, e la “la presentazione di Gesù al tempio” nel riquadro centrale. 
All’interno di una cornice ottagonale, al centro della volta, si trova l’affresco principale, che rappresenta “San Francesco, che affida Castel di Lucio alla Madonna del Soccorso”.

Affresco centrale della volta

San Francesco è rappresentato in ginocchio nell’atto di pregare Maria, affinché custodisca dalle insidie del diavolo Castel di Lucio, raffigurato nella parte bassa in una veduta panoramica.
La Madonna, con Gesù in braccio, scende dal cielo seduta su un trono di nuvole, affiancata da due bellissimi angeli in volo, mentre due cherubini reggono una corona sopra il suo capo. Gesù guarda san Francesco, ed è in atteggiamento benedicente, mentre la Vergine Santissima fissa il demonio, posto in basso, concentrata a sottometterlo. 
Accanto a Maria è un puttino, in atteggiamento di supplica. Questo affresco è pregevole per i tratti stilistici e per l’armonia cromatica, oltre che importante per la storiografia del borgo, perché rappresenta una veduta di Castel di Lucio con il castello dei Ventimiglia ancora intatto, offrendo una preziosa testimonianza storica. 
Chi visita la Chiesa della Madonna del Soccorso rimane incantato dalla bellezza dei colori e dall’armonia dell’insieme.
La luce naturale, che penetra all’interno dalle aperture, mette in risalto le affrescate membrature architettoniche, creando giochi d’ombra, che sottolineano la maestosità degli spazi e delle decorazioni.

Indirizzo

Via Cairoli, Castel di Lucio, 98070

CAP

98070

Modalità di accesso

E' consentito l'accesso agevolato ai diversamente abili

Orari per il pubblico

  • Lunedì: dalle 09:00 alle 12:30
  • Martedì: dalle 09:00 alle 12:30
  • Mercoledì: dalle 09:00 alle 12:30
  • Giovedì: dalle 09:00 alle 12:30
  • Venerdì: dalle 09:00 alle 12:30

Ultimo aggiornamento: 11 set 2025