Oratorio del SS. Sacramento

Largo Santissimo, Castel di Lucio, 98070

Oratorio del SS. Sacramento
Oratorio del SS. Sacramento

Descrizione

L'Oratorio del SS. Sacramento fu edificato nel XVI secolo, è situato alle spalle del vecchio municipio.

Descrizione completa

Nel cuore di Castel di Lucio, vicino alla piazza principale, si erge l'Oratorio del Santissimo Sacramento, sede della confraternita omonima, istituita nel 1593.

Oratorio del SS. Sacramento

La confraternita usufruì per molti anni della cappella del SS. Sacramento nella Chiesa Madre, per l'ufficio di preghiera e per il culto delle Quarantore.
L’esigenza di avere una sede propria crebbe tra i confrati nel tempo, tanto che, nel secondo decennio del Settecento, ottennero di poter usare una  chiesetta dedicata a San Vincenzo, confinante con la Casa dei Giurati (ora sede della biblioteca comunale), che venne trasformata nell'odierno oratorio.

Portale dell'Oratorio del SS. Sacramento

L'esterno della chiesa presenta una facciata principale quadrangolare, divisa in due ordini da una cornice, sopra la quale si aprono due finestre. Nella parte più alta, del secondo ordine vi è un ornamento mistilineo, che corre orizzontalmente, mentre lateralmente un decoro, che richiama un drappo si
protende dalla cornice sommitale verso il basso.
Al di sopra della cimasa, si può osservare una croce centrale e un acroterio piramidale su un lato, mentre dall'altro si trova il campanile a cavalletto.
Al centro del primo ordine della facciata è il bellissimo portale lapideo tardo settecentesco, sollevato rispetto al piano della strada da una piccola scalinata.
Esso è costituito da piedritti poco sporgenti, su alti plinti, da cui si alzano paraste con basi e capitelli modanati. Motivi floreali inseriti in quadrati o ellissi, e pendenti abbelliscono i piedritti, che sorreggono una trabeazione terminante con un cornicione. Al centro dell'arco a tutto sesto si trova una graziosa chiave di volta, in cui sono scolpiti due angioletti in volo, che tengono un calice.

Interno dell'Oratorio del SS. Sacramento

L'oratorio, è un vero scrigno di bellezza. Prima di giungere all’aula, si passa per lo spazio residuo di un endonartece, sopra il quale è posta la cantoria, che ospita un bellissimo organo risalente al 1792, realizzato da Alonso Fernades per la Chiesa dello Spirito Santo di Gangi e acquistato
dalla confraternita, dopo il 1883.

Altare dell'Addolorata

La navata unica presenta pareti laterali scandite da paraste in stucco, delicatamente ornate da pendenti floreali policromi, che sorreggono una trabeazione riccamente modanata, al di sopra della quale si imposta la bellissima volta a botte.
L’aula ospita un solo altare, con predella e mensa marmorea, su cui è un’incantevole edicola lignea finemente decorata, che accoglie il simulacro della Madonna Addolorata. Dirimpetto si trova un pulpito ligneo con baldacchino. Un arco trionfale divide la navata dal presbiterio, coperto da una preziosa cupoletta su quattro pennacchi, realizzata dall'architetto e stuccatore Agostino Perez nel 1818, che presenta festoni radiali e un lanternino apicale.

Altare maggiore

L'interno dell'Oratorio è ricco di stucchi, realizzati tra il 1780 e il 1790, in stile tardo barocco.
Rocaille, giochi floreali, e arabeschi lo rendono un unicum. Nel presbiterio si trova l'altare maggiore, sulla cui mensa in marmi policromi, nel 1964 venne realizzata un'edicola, che ospita il simulacro del Sacro Cuore di Gesù, che sostituì l'antica ancona seicentesca raffigurante la Vergine della Pietà, presumibilmente opera del pittore Agostino Scilla, andata perduta.
Nella volta a botte della navata si trovano bellissimi affreschi, tra cui uno centrale realizzato nel 1790 dal pittore Giuseppe Brusca di Cinisi,
raffigurante l'Ultima Cena. In questa rappresentazione, di grandi dimensioni, l’artista ripropone prospetticamente la forma mistilinea della cornice esterna in stucco, al fine di creare una profondità pittorica, che va oltre lo spazio della volta in cui l’affresco è contenuto.
Tale cornice prospettica ospita l'iscrizione, che indica l'anno di realizzazione e il nome dell'artista, accompagnata da una citazione in latino tratta dal Vangelo di Luca 22,15: "Desiderio desideravi hoc Pascha manducare vobiscum," che significa "Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi." I protagonisti del racconto pittorico sono rappresentati all’interno di un ambiente classico, decorato con paraste scanalate, che si espande ulteriormente e prospetticamente verso l’esterno, attraverso un’apertura, da cui si scorge un paesaggio urbano.

Affresco della volta - “Ultima cena"

Gesù, non si trova al centro dei commensali, poiché da un lato vi sono sette apostoli dall’altro quattro, tuttavia è al centro della composizione prospettica ed è messo in risalto dall’aureola. Egli tiene con una mano il pane, mentre con l’altra sembra voler calmare la concitazione, che ognuno degli apostoli esprime con la postura, con un gesto o con un’espressione del volto, in seguito all’annuncio del tradimento. La rappresentazione segue i canoni tradizionali: Giuda è isolato ed in posizione opposta rispetto agli altri apostoli; Giovanni, ha il capo adagiato sulla spalla di Gesù, ed ha l’aspetto di un giovane, un adolescente dai capelli lunghi e dai Altare maggiore lineamenti dolci.

Affreschi della volta - “Abramo presso Mamre”
Affreschi della volta - “Sacrificio di Isacco”

I colori chiari delle vesti e i toni intensi e bruni delle carnagioni si contrappongono alla tinta più scura e pastosa del blu di alcuni mantelli. La scena
ricreata è dinamica e coinvolgente.
Gli altri due affreschi presenti nella volta, realizzati da un autore ignoto nel 1873, sempre all'interno di cornici mistilinee in stucco, raffigurano rispettivamente: “il Sacrificio di Isacco”, e “l’incontro di Abramo presso le querce di Mamre, con i messaggeri di Dio”.
Cornici mistilinee, motivi floreali policromi, rocaille ed affreschi rendono la volta simile a un tessuto pregiato, riccamente ricamato e dipinto.
Durante il periodo di preparazione alla Pasqua, l'oratorio ospita le tradizionali Quarantore, durante le quali il Santissimo viene esposto all’adorazione dei fedeli.
Per l'occasione, la chiesa viene ulteriormente abbellita con decorazioni di arance, alloro e palme, creando un'atmosfera, che affascina visitatori e fedeli invitandoli a vivere un'esperienza di profonda contemplazione.

Indirizzo

Largo Santissimo, Castel di Lucio, 98070

CAP

98070

Modalità di accesso

E' consentito l'accesso agevolato ai diversamente abili

Orari per il pubblico

  • Lunedì: dalle 09:00 alle 12:30
  • Martedì: dalle 09:00 alle 12:30
  • Mercoledì: dalle 09:00 alle 12:30
  • Giovedì: dalle 09:00 alle 12:30
  • Venerdì: dalle 09:00 alle 12:30

Contatti

Comune di Castel di Lucio

PEC: protocollocasteldilucio@pec.it

Telefono: 0921384032

Ultimo aggiornamento: 11 set 2025